ROK CUP ITALIA, ROUND 3 - Il resoconto delle gare
ROK Cup Italia | 14 Mag 2024
ROK CUP ITALIA, ROUND 3 - Il resoconto delle gare
ROK Cup Italia | 14 Mag 2024

La ROK Cup Italia torna in azione al Franciacorta Karting Track di Castrezzato (BS) per il terzo appuntamento stagionale. Ancora una volta, numerosi sono stati i piloti che si sono presentati in pista nelle sei categorie protagoniste del campionato, assicurando uno spettacolo mozzafiato grazie anche alle favorevoli condizioni meteo. Al termine della giornata di domenica, sono emersi i seguenti leader di campionato: Nanni Alessandro (Mini ROK), Sbardellati Federico (Junior ROK), Giudice Andrea (Senior ROK), Sorbello Andrea (Expert ROK), Pozzi Brando (Super ROK) e Rigodanza Riccardo (Shifter ROK).
Mini ROK
Continua inarrestabile il successo della categoria Mini ROK, con un totale di 47 giovanissimi e arrembanti piloti al via.
La giornata di domenica inizia nel segno di Diar Islami. Lo svizzero fa registrare il miglior tempo di 56.239 secondi nel gruppo 1 e si assicura la pole position, battendo il francese Arthur Benoit, primo nel gruppo 2 con il crono di 56.313 secondi. I due compagni di squadra Alessandro Nanni e Odin Flora si assicurano rispettivamente la terza e la quarta posizione, davanti a Giuseppe Noviello, quinto, a Jean Poujol, sesto, a Shae Shield, settimo e a Momcilo Davoust, ottavo. Xie Huifei e Vincenzo Salierno completano la classifica dei primi dieci. Seguono, nell'ordine, Camilla Amarotti, Mikolaj Gawlikowski, Marco Verde, Leonardo De Grandi, Arthur Wildanger, Alessio Ottaviani, Nicolas Yerly, Tommaso Pomoni, Andrea Carbone, Yubo Wen, Dominik Wojcik, Johannes Buchhammer, Giulio Manzoni, Leonardo Trombini, Giovanni Aringhieri, Leonardo Lanza, Bryan Filippelli, Daniel Hakkinen, Stanislaw Ziarko, Jamie Ehrat, Santino Sapia, Nicholas Bertolani, Nicolaj Pietras, Jessica Calleja, Rudy Koka, Nicolò Pacillo, Farel Dugat Beretta, Andrea Screpis Croce, Giorgio Sapignoli, Mattia Finadri, Emma Boschetto, Demir Halilovic, Ernest Molenda, Leo Kralev, Giovanni Pasini, Siavosh Derakhshan e Gianmaria Ferretti.
Nelle qualifying heat, Islami vince la prima manche, ma nella seconda chiude “solo” nono. Con questi due risultati, il polesitter scivola al quinto posto, a vantaggio di Nanni che, con un successo e un terzo posto, guadagna la vetta della classifica intermedia. Flora occupa la seconda posizione, mentre Davoust e Carbone salgono rispettivamente in terza e in quarta. Gawlikowski è sesto, Shield è settimo e Benoit è ottavo. Passano in top-10 De Grandi e Wojcik, nono e decimo. Poujol retrocede da sesto a 12° e Noviello addirittura si classifica 20°, nonostante un primo posto nel corso delle heat.
La finale vede Nanni conservare la prima posizione al via, davanti a Davoust, Islami, Shield e Flora. I cinque diventano ben presto i principali contendenti alla vittoria nelle fasi iniziali, ma da dietro emerge Poujol che, in cinque giri, ottiene la momentanea seconda piazza. Nel frattempo, approfittando della bagarre dietro di lui, Nanni accumula un vantaggio di oltre un secondo sui propri inseguitori, ma Poujol non ci sta e riesce a colmare velocemente il divario con il leader della corsa. All’ultimo giro, Poujol trova lo spazio necessario per sorpassare Nanni e i due chiudono in volata sul traguardo: trionfa il francese davanti all’italiano per soli 58 millesimi di secondo. Il terzo gradino sul podio finisce nelle mani di Noviello, scatenato nelle ultime tornate e autore di una rimonta di 17 posizioni. Davoust, Islami, Shield e Flora giungono, nell’ordine, sotto la bandiera a scacchi, appena dietro ai primi tre classificati.
Junior ROK
Numeri da capogiro nella Junior ROK: sono ben 50 i piloti in pista, pronti a contendersi la vittoria a Franciacorta.
La pole position va nelle mani di Federico Sbardellati, il più veloce del gruppo 1 delle qualifiche con un tempo di 49.764 secondi. Per soli 32 millesimi di secondo, il leader del gruppo 2 Mateusz Wal si posiziona alle spalle del rivale italiano. I tre compagni di squadra Guido Bruno Bidoli, Filippo Pola e Riccardo Brangero occupano il terzo, il quarto e il quinto posto, davanti alla coppia formata da Giulio Mazzolini e Stefano Zamponi, sesto e settimo. La top-10 include, inoltre, Emilio Tedesco, Ilias Mitaki e Marlon Di Salvo. La classifica prosegue con Riccardo Repetto, Olek Mrozik, Franciszek Bal, Ioan Tudor Jercan, Tomasz Cichoracki, Luca Spagni, Oskar Hildebranski, Ettore Di Domenico, Julia Argelard, Leonardo Monzani, Natan Rybczynski, Davide Ruja, Liam Secall, Ettore Sanesi, Antoni Kosiba, Michal Czyzewicz, Francesca Pietrini, Andrea Savoldelli, Francesco Koci, Nicolò Carrara, Iven Ammann, Benjamin Borg Irimia, Ahn Tu Ranghetti, Matteo Lazzarotto, Andrea Thej, Andrea Proverbio, Christian Romeo, Benjamin Westwood, Aaron Trapletti, Angelina Proenca, Christos Fokas, Selina Baum, Gianluca Vizzoni, Carlo Pongratz, Valerio Santini, Pietro Chesini, Mattia Vigotti, Alberto Masotto, Lena Pichler e Samuel Gabriele Del Gaudio.
Sbardellati deve cedere il primato a Brangero nel corso delle qualifying heat: infatti, il polesitter marca una vittoria e un terzo posto, contro i due successi del compagno di squadra. Con Brangero primo e Sbardellati secondo, Pola si assicura la terza posizione nella classifica intermedia, precedendo Mazzolini, quarto, Tedesco, quinto, e Wal, sesto. Spazio nei primi dieci anche per Di Salvo, Zamponi, Hildebranski e Jercan.
Succede di tutto nella finale del pomeriggio. Brangero, Pola e Tedesco occupano le prime tre posizioni dopo i primi metri, con Sbardellati che retrocede al quarto posto. Nei giri successivi, però, si aggiungono alla lotta per il vertice anche Hildebranski e Di Salvo. La classifica si movimenta di lì a poco, quando, al quinto giro, Sbardellati prende dalle mani di Brangero lo scettro di leader della corsa. Poco dopo, invece, si registrano i ritiri di Pola e Tedesco. Nelle fasi centrali sono Sbardellati e Hildebranski a dare spettacolo, mentre Brangero finisce in testacoda nel tentativo di portarsi al secondo posto. Il duello serrato tra l’italiano e il polacco permette a Mazzolini di recuperare terreno e, all’ultimo giro, di beffare entrambi i rivali, per andare ad alzare trionfante le braccia sul traguardo. Hildebranski e Sbardellati ricevono ciascuno una penalità di tre secondi per aver provocato un contatto nel corso della gara e perdono il podio, promuovendo Di Salvo e Mitaki rispettivamente al secondo e al terzo posto.
Senior ROK
Record stagionale di partecipanti per la Senior ROK, con 51 iscritti al terzo round della ROK Cup Italia.
Giuseppe Gaglianò beffa Andrea Giudice nelle qualifiche. L’italiano fa segnare un tempo di 48.252 secondi nel gruppo 2 e soffia il primo posto al polesitter dei due precedenti appuntamenti, autore di un riferimento di 48.360 nel gruppo 2. Franciszek Czapla, vincitore della finale di Jesolo, si stabilisce in terza posizione, appena davanti a Mattia Jentile e a Danny Carenini, rispettivamente quarto e quinto. Sesto posto per Riccardo Ferrari, settimo per Mattia D’Erme, ottavo per Lorenzo Bedetti, nono per Alex Laghezza e decimo per Luca Perelli. Nelle posizioni successive troviamo Giovanni Polato, Simone Taccola, Paolo Dung Pastori, Edoardo Proglio, Samuele Di Filippo, Riccardo Chiodo, Kacper Turoboyski, Riccardo Salemi, Kaloyan Varbitzaliev, Daniele Galbiati, Nicola Marini, Colin Wazny, Tommaso Curione, Zachary Taylor, Andrea Moretti, Alessandro Cocchi, Alessandro Giarratano, Christopher Holst, Alberto Bernardi, Andrea Fiocco, Nicole Ameglio, Lorenzo Lenzi, Daniele Guenzi, Diego Bartolozzi, Federico Zanetti, Kiana Naudé, Davide Pretosi, Pietro Camerlengo, Matteo Bellandi, Ludovica Miceli, Rikardo Bakaj, Fabio Silvestri, Andrea Saporiti, Luis Moser, Alex Michelon, Giuseppe Palladino, Luca Davì, Alessandro Menegatti, Dominik Beller, Sven Lais ed Emanuele Romanelli.
Cambia il leader della classifica al termine delle qualifying heat. Andrea Giudice è inarrestabile e, collezionando due vittorie e due giri veloci, si assicura la prima posizione sullo schieramento di partenza della finale. Due secondi posti promuovono Jentile alle spalle di Giudice, mentre Bedetti, Ferrari e D’Erme sono rispettivamente terzo, quarto e quinto. Gaglianò vince la seconda manche, ma nella prima conclude decimo e scende in sesta piazza. Czapla, Polato, Turoboyski e Perelli chiudono la top-10.
Ottimo scatto di Giudice al via della finale, al contrario di Jentile che scivola addirittura in ottava posizione, a vantaggio di Bedetti, D’Erme e Czapla che sono in grado di piazzarsi subito alle spalle del leader della gara. Al secondo giro, D’Erme abbandona definitivamente le scene, mentre Czapla e Jentile perdono ulteriori posizioni in classifica, lasciando campo libero a Giudice, Bedetti e Turoboyski, quest’ultimo salito al terzo posto. Tra i tre, Giudice dimostra di avere un ritmo migliore e semina i propri diretti rivali. Bedetti perde terreno e inizia a cedere diverse posizioni a Turoboyski, Gaglianò e Di Filippo. Nel frattempo, Jentile tenta una disperata rimonta per il podio, ma Gaglianò e Turoboyski, secondo e terzo, risultano imprendibili. La vittoria è ad appannaggio di Giudice, seguito in classifica da Gaglianò, Turoboyski e Jentile. Ferrari e Taccola, quinto e sesto, precedono Bedetti e Di Filippo, settimo e ottavo.
Expert ROK
Sorpassi e colpi di scena nella Expert ROK, con due vincitori diversi nelle due gare in programma nel weekend.
Assente lo scorso round di Jesolo, Sona Ptackova torna in grande stile a Franciacorta conquistando la pole position in qualifica. La campionessa in carica della ROK Cup Italia ferma il cronometro sul tempo di 49.572 secondi, quanto basta per precedere Alessandro Viganò, secondo, e Filippo Repetto, terzo. Andrea Sorbello, attuale leader di campionato, è quarto, seguito da Adrian Marcinkiewicz, quinto, da Paolo Baselli, sesto, e da Roberto Nali, settimo. Marzio Cavini, Riccardo Pini e Gianni Zani completano la top-10 delle prove cronometrate, che vedono in azione anche Marco Beretta, Calogero Romano, Michele Zampieri, Gianluca Rubiolini, Tino Donadei, Marco Nannavecchia, Roberto Pelanconi, Lucio Fibbiani e Fabio Cretti.
In Gara 1, Ptackova è perfetta alla partenza e prende subito le redini della corsa, con Sorbello nel ruolo di primo inseguitore e Viganò in terza posizione, davanti a Repetto, quarto. Sorbello rompe immediatamente gli indugi e sottrae la leadership a Ptackova nel corso del primo giro, provando anche ad aumentare il proprio vantaggio sulla rivale polacca, che si deve difendere da Viganò. Tuttavia, all’ottavo passaggio, Ptackova azzera il distacco da Sorbello e riconquista il comando della gara. Senza commettere alcuna sbavatura, Ptackova taglia per prima il traguardo finale, precedendo Sorbello, secondo, e Viganò, terzo. Quarto posto per Repetto, quinto per Marcinkiewicz.
In Gara 2, Zampieri parte in pole position, ma già nei primi metri emerge la coppia Marcinkiewicz-Viganò in testa. I due ingaggiano un bel duello nei due giri d’apertura, fino a quando Viganò si porta al comando e inizia ad allungare sul rivale polacco, nel frattempo attaccato anche da Zampieri. Al sesto passaggio, la direzione gara impone il regime di “slow” a causa di un incidente nelle retrovie, per poi sventolare la bandiera verde al termine dell’ottavo giro. Viganò ritrova subito il proprio ritmo e guadagna un notevole vantaggio su Marcinkiewicz che, a sua volta, allontana da sé Baselli, salito al terzo posto, Zampieri e Sorbello. La bandiera a scacchi sancisce il successo di Viganò e la piazza d’onore di Marcinkiewicz, mentre Baselli riceve una penalità di tre secondi nel post-gara per un’irregolarità alla partenza e cede l’ultimo gradino del podio a Zampieri. Quarto Sorbello, quinta Ptackova, sesto Zani, settimo Repetto e ottavo Baselli.
Super ROK
Alto il numero di piloti anche nella Super ROK, la categoria più performante della ROK Cup Italia.
Alex Desario, vincitore a febbraio della ROK Cup Winter Trophy, firma la sua prima pole position stagionale a Franciacorta grazie al miglior giro in 47.575 secondi. Domenico Cicognini si ferma a +0.106 secondi dal connazionale e si posiziona immediatamente alle sue spalle, precedendo Alessandro Cocozza, terzo, e Brando Pozzi, quarto. Lynn Neuhaus si classifica quinta, seguita da Matteo Berutti, sesto, Omar Matteo Mosca, settimo, e Vittorio Maria Russo, ottavo. In top-10 trovano posto anche Luca Magnussen e Manuel Gritti, rispettivamente nono e decimo. La classifica delle prove di qualificazione prosegue con Mattia Bernardi, Simone Donchi, Riccardo Martinello, Riccardo Cocozza, Alessandro Arrey Bernardini, Matteo Favero, Nicole Maffeis, Sergio Koch, Chiara Bolognini, Edoardo Iacobucci, Aleksandr Bogunovic, Sachel Rotgé, Samuele Sottile, Lorenzo Poletti, Edoardo Montoro, Davide Cominazzini, Davide Gafforelli e Gabriele Cucinotta.
In Gara 1, Desario sfrutta al meglio la partenza dalla pole per rimanere al comando, con Alessandro Cocozza bravo a infilare alla prima curva Cicognini e Pozzi in grado di superare Neuhaus all’esterno, nel primo tornante. Al secondo passaggio, Pozzi guadagna il terzo posto, mentre Neuhaus cede due posizioni a Berutti e Russo. Nel frattempo, Desario tiene saldamente la leadership, nonostante la pressione e i giri veloci di Cocozza alle sue spalle. Al termine del 16 giri in programma, Desario si assicura la vittoria davanti proprio a Cocozza e Pozzi, ma quest’ultimo sconta tre secondi di penalità per lo spoiler frontale in posizione non corretta e retrocede quinto. Berutti e Russo sono promossi rispettivamente terzo e quarto. Sesta Neuhaus, settimo Martinello e ottavo Cicognini.
In Gara 2, Cicognini parte dalla pole position per effetto dell’inversione dei primi otto e mantiene la prima posizione dopo le prime curve, con Neuhaus nel ruolo di prima inseguitrice e Pozzi in testa a un lungo “trenino” di piloti. Dopo aver guadagnato un vantaggio di oltre mezzo secondo nei giri d’apertura, Cicognini inizia a cedere metri a Neuhaus che, nel corso del sesto passaggio, trova l’occasione per portarsi in testa alla corsa. La svizzera è nettamente la più veloce in pista e, al termine dei 13 giri in programma, esulta sotto la bandiera a scacchi. Cicognini ottiene la piazza d’onore, infine Pozzi non cede alle pressioni di Russo e Desario e conquista il gradino più basso del podio. Sesto Martinello, settimo Magnussen e ottavo Bogunovic.
Shifter ROK
Come sempre, non mancano le sfide infuocate della Shifter ROK, che vede addirittura un totale di 41 piloti presenti a Franciacorta.
Alla prima apparizione stagionale, Nicola Rossini mette tutti in riga in qualifica. Il campione della ROK Cup Italia 2022 centra la pole position in 46.923 secondi nel corso del gruppo 1, di soli 21 millesimi di secondo migliore rispetto a Samuele Leopardi, il più rapido del gruppo 2 e secondo nella classifica combinata. Massimiliano Pezzucchi brilla grazie a un solido terzo posto, mentre Fabrizio Morardo occupa la quarta posizione. Quinta piazza per Davide Cordera, con alle spalle Marco Chiarello, sesto, Andrea Zemin, settimo, e Gabriele Bensi, ottavo. Marcel Kasprzycki e Marco Vannini sono rispettivamente nono e decimo. Prendono parte al weekend anche Adrian Labuda, Riccardo Rigodanza, Daniele Federici, Lorenzo Ripamonti, Victor Martin Odin, Boris Cutaia, Edoardo Sabatino, Mattia Limena, Paolo Fracasso, Andrea Pasquinelli, Ferruccio Alacqua, Daniele Demartis, Pietro Fioravanti, Patrick Di Giuseppe, Leonardo Boccardi, Federico Mascialino, Marco Acquarella, Pietro Gobbi, Cristian Lovi, Mattia Rossetti, Edoardo Villa, Giacomo Pegazzano, Giacomo Pellegrino, Luigi Del Vecchio, Manuel Daziano, Leonardo Saba, Riccardo Franciosi, Philippe Ehrensberger, Stefano Bonara, Ivan Siletskiy e Andrea Aliberti.
Nel corso delle qualifying heat, Leopardi centra due vittorie e, nella classifica intermedia, sorpassa Rossini che, con un successo e un secondo posto sul proprio ruolino di marcia, si piazza secondo. Pezzucchi conserva la terza posizione, ma stavolta alle spalle si ritrova Zemin, Chiarello e Rigodanza. Cordera passa da quinto a settimo, infine Vannini, Labuda e Limena occupano le ultime posizioni della top-10. Complice un ritiro, Morardo retrocede da quarto a 18°.
La finale s’infiamma già nelle prime curve. Allo spegnimento dei semafori, Leopardi e Rossini si contendono il primato, ma un contatto tra i due avvantaggia Zemin, in grado di infilarsi in seconda posizione. Con la coppia Leopardi-Zemin già in fuga, Rigodanza prova l’attacco, valevole per il terzo posto, su Rossini, ma l’esito non è dei migliori: Limena passa davanti, Rigodanza rimane quarto e Rossini addirittura slitta ottavo. Solo dopo una lunga e attenta fase di studio, Rigodanza riesce a sopravanzare Limena al 14° giro. Nel frattempo, a suon di giri veloci, Leopardi vola dritto verso il meritato successo, con Zemin autore di un brillante secondo posto. Rigodanza si assicura il gradino più basso del podio, precedendo Limena, Chiarello, Pezzucchi, Morardo e Rossini, quest’ultimo penalizzato di tre secondi per aver guadagnato posizioni con un contatto.