ROK Cup Winter Trophy - Il resoconto delle gare

ROK Cup Winter Trophy | 12 Feb 2025

ROK Cup Winter Trophy - Il resoconto delle gare

ROK Cup Winter Trophy | 12 Feb 2025

La ROK Cup Winter Trophy inaugura nel migliore dei modi la nuova stagione del monomarca by Vortex, con 185 piloti – suddivisi nelle sette categorie in gara – scesi in pista al South Garda Karting di Lonato del Garda (Italia). Al termine delle due giornate di gara, le finali hanno incoronato i seguenti vincitori: Vladimir Rebenciuc (Mini ROK U10), Filippo Frigerio (Mini ROK), Riccardo Brangero (Junior ROK), Samuele Di Filippo (Senior ROK), Claudio Pagliarani (Expert ROK), Nicolas Marchesi (Super ROK) e Nicola Rossini (Shifter ROK).


Mini ROK U10


Una novità assoluta in questa edizione della ROK Cup Winter Trophy è la categoria Mini ROK U10, riservata ai piccoli Rokkers del monomarca by Vortex.


Alessio Ottaviani apre ufficialmente le danze in qualifica con la pole position ottenuta grazie al corno di 55.309 secondi, un tempo di poco migliore rispetto a quello del rivale Ghazi Almekdad, secondo assoluto. Andreas Drugau e Vladimir Rebenciuc occupano rispettivamente la terza e la quarta posizione, seguiti da Matteo Meni, quinto, e da Edoardo Traina, sesto. Leon Giudicelli centra la settima posizione e precede Giovanni Ventorino, ottavo, Natan Lukas, nono, e Villarreal Iker Castro a completare la top-10. Prendono parte al weekend anche Giorgio Sapignoli, Radek Czernicki, Demir Halilovic, Leo Kralev, Filip Stec, Farel Dugat Beretta, Martin Antonio, Leon Lewczuk, Sebastiano Leone Cecchin, Nicolò Pacillo, Anna Makolm, James Grøndal-Eeles, Aleksander Ziebura, Nikita Bortov, Nicolaj Pietras, Liam Giulio Lavorini e Lucas Marx.


Le successive qualifying heat ribaltano completamente la classifica generale della categoria. Con una vittoria all’attivo, Rebenciuc balza in testa, seguito da Meni, anche lui con un successo nelle manche. Ottimo recupero di 11 posizioni per Kralev, terzo, davanti a Traina, quarto, e Lukas, quinto. Almekdad scende da secondo a sesto e precede in graduatoria Bretta, da 16° a settimo, e Ventorino, ottavo. Stec accede alla top-10, mentre Ottaviani scivola da primo a decimo.


La finale vede subito contrapporsi Rebenciuc e Meni nei primi metri: il romeno prende definitivamente il comando dopo poche curve, mentre l’italiano commette un errore a causa delle difficili condizioni di pista e riprende la gara dal fondo. Nel frattempo, Lukas e Kralev duellano per il secondo posto e, proprio quando Almekdad e Ventorino li raggiungono, viene sventolata la bandiera gialla su tutto il percorso per un incidente nelle retrovie, poi seguita dalla momentanea sospensione della gara. Alla ripresa, con un solo giro a disposizione, Rebenciuc controlla perfettamente la situazione e vince la corsa, accompagnato sul podio da Lukas, secondo, e a Kralev, terzo. Beretta si aggiudica il quarto posto, davanti a Almekdad, Pacillo, Ventorino e Ottaviani.


Mini ROK


Sono davvero tanti anche i piloti della Mini ROK che ambiscono al primo titolo in palio, nella stagione 2025 della ROK Cup.


Filippo Frigerio mette tutti in riga in qualifica con la pole position di 53.913 secondi, lasciandosi alle spalle il rivale Nathan Lotrionte, secondo. In terza posizione insegue Aleksander Pelikanski, con Nicolò Poli e Tommaso Pomoni rispettivamente quarto e quinto. Marco Verde, in sesta piazza, precede Calin Costea, settimo, Dawid Tyndel, ottavo, Serban Vizitiu, nono, e Giulio Manzoni, decimo. Ai nastri di partenza troviamo, inoltre, Lucas Doillon, Paul Plattner-Geramb, Bryan Filippelli, Romain Lopez, Filip Babiarz, Daniel Hakkinen, Nicolas Yerly, Camilla Amarotti, Ilia Cotorobai, Dominic Wojcik, Mattia Pellin, Sebastian Schirripa, Stavros Tsotsos Francia, Marcus Randgaard, Wojciech Kosikiewicz e Tymon Parszewski.


Cambia il leader al termine delle qualifying: con un bottino di due vittorie e un quinto posto, Poli sale al comando della classifica provvisoria precedendo Pelikanski, secondo, e Doillon, quest’ultimo risalito da 11° a terzo. Verde occupa il quarto posto, davanti al poleman Frigerio, autore di una vittoria nella prima manche, ma penalizzato dai successivi risultati raccolti. Yerly, Hakkinen, Lopez, Plattner-Geramb e Tsotsos compiono delle notevoli rimonte e conquistano un posto in top-10, al contrario di Lotrionte che, da secondo, retrocede 17°.


La finale comincia con un ottimo spunto di Poli dalla pole position, ma subito dopo pochi metri è Doillon a prendere in mano la leadership. In un'accesa bagarre nelle curve successive, Poli soffia a Doillon il comando e Frigerio ne approfitta per installarsi al secondo posto. Ancor prima del termine del giro d’apertura, però, si ribalta la situazione, con Frigerio nuovo leader di gara. Se inizialmente è Poli a ricoprire il ruolo di primo inseguitore di Frigerio, nella seconda parte della corsa è Doillon a impensierire maggiormente l’italiano. Mantenendo il sangue freddo, Frigerio conserva la prima posizione e precede il francese sul traguardo finale. Poli vince la volata contro Tommaso Pomoni, ma nel post-gara riceve una penalità di cinque secondi per lo spoiler anteriore in posizione non corretta. Pomoni si aggiudica così il gradino più basso del podio, classificandosi davanti a Pelikanski, Hakkinen e Poli.


Junior ROK


Sono 38 i giovani protagonisti della Junior ROK al via del weekend di Lonato del Garda.


Le qualifiche vedono sventolare alta la bandiera della Germania, con Maxim Becker in pole position, grazie a un tempo di 48.325 secondi fatto registrare nel gruppo 2. In seconda posizione troviamo un altro pilota tedesco, Sebastian Riedel, il più rapido del gruppo 1. Gli italiani Cristian Blandino, Riccardo Brangero e Matteo Peruccio occupano rispettivamente la terza, la quarta e la quinta piazza, davanti a Iven Ammann, sesto, e a Miosz Smuk, settimo. Tra i primi dieci troviamo anche Martina Rumlenova, ottava, Leonardo De Grandi, nono, e Borys Blaszczyk, decimo. La classifica prosegue con Adrian Potepa, Mateusz Wal, Alexander Mrozik Olek, Augustin Feligioni, Julia Angelard, Leonardo Lanza, Enrico Pietro Villa, Natan Rybc Zynski, Alan Jakobiak, Odin Flora, Victoria Farfus, Lena Pichler, Michal Zajac, Samuel Del Gaudio, Jan Stencel, Alberto Masotto, Leon Larsen, Carlo Pongratz, Emma Boschetto, Mikolaj Gawlikowski, Oliver Rognmo-Hodge, Philip Slatlem, Emil Bakkejord Bråten, Sebastian Grøndal-Eeles, Jessica Calleja, Alexander Volkmer, Angelo Pecoraro e Thomas Maria Peditto.


Al termine delle successive qualifying heat, la classifica vede un nuovo leader: infatti, con due vittorie e un secondo posto, Blandino sale al comando provvisorio. Stessi risultati anche per Brangero, tuttavia posizionato secondo, mentre Becker scivola al terzo posto. Riedel e Peruccio, rispettivamente quarto e quinto, rimangono in top-5, mentre scalano notevolmente la classifica Mrozik, sesto, e Jakobiak, settimo. Smuk, Wal e Stencel completano la top-10.


Nella finale, Blandino brucia tutti alla partenza e conserva il primo posto dopo le prime curve, con Brangero, Becker, Jakobiak e Pecoraro a formare il gruppo dei primi inseguitori. Nelle fasi centrali, però, è il solo Brangero capace di reggere il ritmo di Blandino, fino a quando quest’ultimo commette un errore e finisce in testacoda. Brangero ne approfitta per portarsi al comando e, con un notevole vantaggio sui propri rivali, giunge in solitaria sulla linea del traguardo. Becker conquista la piazza d’onore, mentre Pecoraro soffia a Jakobiak la terza posizione. Blandino riesce a concludere quinto, davanti a Stencel, Wal e Smuk.


Senior ROK


Tanti sorpassi e duelli mozzafiato contrassegnano il weekend della Senior ROK, con 39 piloti al via.


Tra i due raggruppamenti delle qualifiche, a conquistare la pole position è Filippo Pola. L’italiano fa segnare un tempo di 47.218 secondi nel gruppo 1 e lascia il secondo posto nelle mani di Cristian Romeo, il più veloce del gruppo 2. Giuseppe Gaglianò e Andrea Giudice inseguono la coppia di testa, occupando rispettivamente la terza e la quarta posizione, mentre Mattia D’Erme e Lyuboslav Ruykov sono quinto e sesto. La settima piazza è di Samuele Di Filippo, davanti a Oskar Hildebranski, ottavo, Andrea Barbieri, nono, e Franciszek Lassota, decimo. La categoria vede la partecipazione anche di Ahn Tu Ranghetti, Colin Wazny, Alberto Bernardi, Iwo Beszterda, Alex Laghezza, Davide Lombardo, Leonardo Monzani, Thomas Grøndal- Eeles, Vaclav Prochazka, Gabriel Volpe, Alessandro Giarratano, Riccardo Salemi, Nik Sculac, Piotr Orzechowski, Franciszek Czapla, Antoni Kosiba, Alexandre Lopez, Ayse Cebi, Giovanni Polato, Riccardo Chiodo, Giorgio Molinari, Kyle Ducoli, Pietro Santese, Jordin Mulungi Andersen, Jeziewski Lukasz, Leon Lenartowicz, Ewa Banach, Lukas Lehnert e Kian Gauci.


Le condizioni meteo mescolano le carte in tavola nel corso delle qualifying heat, da cui emerge in testa alla classifica intermedia Di Filippo, autore di un secondo posto al sabato e due vittorie alla domenica. Dal 14° posto, Beszterda risale fino alla seconda posizione mettendosi alle spalle Pola, terzo, e Romeo, quarto. Effettuano due ottimi recuperi Wazny, da 12° a quinto, e Giarratano, da 21° a sesto, mentre Ruykov rimane ai piani alti, più precisamente in settima posizione. Lassota, Lombardo e Gaglianò chiudono la top-10.


La finale prende il via con Di Filippo immediatamente in prima posizione davanti a Pola, anche se quest’ultimo cede nel corso del primo giro agli attacchi di Wazny e Ruykov. A tenere il passo di Di Filippo è il solo Wazny, anche se il polacco inizia a perdere terreno quando il leader della gara fa registrare una serie di giri veloci. Dietro di loro, Lombardo emerge nelle prime posizioni e si lancia all’inseguimento di Pola, nel frattempo salito in terza posizione. La prova si conclude con una solida vittoria per Di Filippo, seguito al secondo posto da Wazny. Lombardo è terzo sul traguardo finale, ma una penalità di cinque secondi per lo spoiler frontale in posizione non corretta lo retrocede al quarto posto, dietro a Pola. La classifica prosegue con Giarratano, Beszterda, Lassota e Romeo tra i primi otto. Ritirato Ruykov.


Expert ROK


Immancabile protagonista del weekend di Lonato del Garda è la Expert ROK, la categoria riservata ai piloti più “esperti” della ROK Cup.


Come accaduto nella scorsa edizione, Claudio Pagliarani si mette subito in mostra in qualifica. Il campione in carica della ROK Cup Winter Trophy si aggiudica la pole position con un tempo di 47.979 secondi e batte la concorrenza di Alessandro Viganò, secondo, e di Andrea Sorbello, terzo. Paolo Baselli si classifica quarto, mentre alle sue spalle troviamo Daniel Zajic, quinto, Tino Donadei, sesto, e Mario Augusto Barrios Ferrero, settimo. Marco Nannavecchia, Gianfranco Spallarossa e Marcin Wnuk completano lo schieramento dei partecipanti.


Pagliarani detta il passo anche nelle qualifying heat: il poleman, infatti, vince tutte e tre le gare in programma e consolida il proprio primato nella categoria. A svolgere il ruolo di primo inseguitore nella classifica intermedia è Sorbello, con un bottino di tre top-3 nelle manche, seguito da Zajic, in terza posizione. Solida rimonta da parte di Nannavecchia, capace di passare da ottavo a quarto. Viganò, invece, retrocede da secondo a quinto e precede Barrios Ferrero, sesto, Spallarossa, settimo, e Donadei, ottavo. Wnuk e Baselli occupano le ultime due caselle di partenza della finale.


Nell’ultima gara del weekend, Pagliarani dimostra, ancora una volta, la propria supremazia. L’italiano scatta perfettamente al via e tiene salda la leadership, nonostante uno scalpitante Sorbello nei primi metri. Proprio quest’ultimo, nel corso del primo giro, deve cedere la propria posizione a un più veloce Zajic, che diventa il principale rivale di Pagliarani. Nel corso di tutta la gara, Pagliarani migliora sensibilmente i propri tempi e transita in solitaria sotto la bandiera a scacchi. Zajic giunge secondo sul traguardo, precedendo sul podio Sorbello, terzo. Dopo un avvio complicato, Nannavecchia chiude al quarto posto, mentre Baselli recupera sei posizioni ed è quinto. La classifica definitiva vede quindi Barrios Ferrero, Viganò, Spallarossa, Donadei e Wnuk nelle posizioni finali.


Super ROK


La Super ROK, la categoria monomarcia più performante della ROK Cup, infiamma il paddock di Lonato del Garda grazie alla presenza di 29 piloti.


Tra questi, a conquistare la pole position è Bartosz Grzywacz. Il campione della ROK Cup Italia 2023 fa registrare il miglior tempo di 46.639 secondi, di soli cinque millesimi di secondo migliore rispetto a Guido Bidoli, secondo. A 0.026 secondi di distanza dal poleman troviamo Riccardo Ferrari, terzo, mentre al quarto posto si classifica Nicolas Marchesi. Matteo Berruti è in quinta posizione, seguito da Alessandro Cocozza, sesto, da Mattia D’Abramo, settimo, e Tommaso Curione, ottavo. Alex Desario, campione in carica della ROK Cup Winter Trophy, è nono, infine Vittorio Maria Russo completa la top-10. Subito dietro si posizionano Simone Donchi, Nicolò Coppotelli, Edoardo Prioglio, Maksymilian Rafalik, Zachary Taylor, Gaia Cardinali, Roberto Manduchi, Alessandro Zini, Cristian Tonalini, Sergio Koch, Emanuele Romanelli, Giuseppe Palladino, Riccardo Cocozza, Nicola Marini, Mattia Bernardi, Owen Speight, Daniele Galbiati, Lorenzo Poletti e Krzysztof Dudek.


Le qualifying heat, come nelle altre categorie, scombinano la situazione in classifica. Con un cammino perfetto, fatto di tre vittorie su tre gare, Riccardo Ferrari vola provvisoriamente in testa alla categoria, seguito da Marchesi in seconda posizione e dal poleman Grzywacz in terza. Dal decimo posto, Russo sale in quarta piazza, mentre Bidoli retrocede in seconda. Ottime rimonte per Koch, da 20° a sesto, per Taylor, da 15° a settimo, e per Manduchi, da 17° a ottavo. Bene anche Coppotelli, da 12° a nono, e Proglio, da 13° a decimo.


Nei giri di formazione della finale arriva il colpo di scena: un problema tecnico costringe al ritiro Ferrari, pronto a partire dalla pole position. Marchesi ha quindi via libera dalla prima fila, ma a mettergli i bastoni tra le ruote è Grzywacz, subito in testa alla prima curva. Taylor e Coppotelli inseguono in terza e quarta piazza, mentre un incidente alla partenza pone fine alla prova di Bidoli. Al secondo giro esce di scena Coppotelli, emulato nel corso dei successivi passaggi anche da altri piloti di alta classifica quali Russo, Romanelli e Marini. Nel frattempo, Grzywacz riceve una penalità di tre secondi per non aver rispettato la procedura di partenza e Marchesi, rimanendo incollato al rivale polacco, si assicura la vittoria, la prima in Super ROK. Grzywacz, nonostante tutto, centra la piazza d’onore e Taylor sale sul gradino più basso del podio. Berruti e Desario rimontano entrambi 16 posizioni rispetto al via e sono rispettivamente quarto e quinto.


Shifter ROK


È una battaglia serrata quella per assegnare il titolo di campione nella Shifter ROK, nonostante le difficili condizioni meteo.


Nelle prove cronometrate, Nicola Rossini centra la pole position. Il campione della ROK Cup Superfinal 2022, con un tempo di 46.090 secondi, batte il rivale Marco Chiarello, secondo con 0.027 secondi di distacco, e Brando Pozzi, terzo a +0.031 secondi. Vicinissimo ai primi tre, Lorenzo Bedetti occupa la quarta posizione e precede Davide Cordera, quinto, Mattia Sergio Limena, sesto, e Pietro Fioravanti, settimo. Marco Acquarella è ottavo, Massimiliano Pezzucchi è nono e Leonardo Principalli è decimo. La classifica continua con Nicolò Zin, Philippe Ehrensberger, Davide Cominazzini, Riccardo Franciosi, Marcin Wojcik e Tymoteusz Ksiaz.


Cambia completamente l’ordine della classifica al termine delle qualifying heat. Due vittorie su tre manche permettono a Cordera di prendere la leadership, con Rossini al secondo posto e Limena al terzo. Pozzi si aggiudica la seconda manche, tuttavia occupa la quarta posizione. Chiarello passa da secondo a quinto, mentre Zin e Cominazzini si posizionano rispettivamente al sesto e al settimo posto. Subito dietro si piazzano Bedetti, ottavo, Pezzucchi, nono, e Ksiadz, decimo. Franciosi, Acquarella, Fioravanti, Ehrensberger, Wojcik e Principalli completano lo schieramento di partenza dell’ultima gara del weekend.


Nella finale, Rossini esegue un ottimo scatto allo spegnimento dei semafori e balza in testa, al contrario di Cordera che viene sopravanzato da Zin e Pozzi, prima di riprendersi la seconda posizione al termine del giro d’apertura. Ben presto i giochi per la vittoria diventano un affare esclusivo di Rossini e Cordera, con il primo che cerca in tutti i modi di tenere a debita distanza il secondo. Allo scadere del tempo più un giro, la bandiera a scacchi sancisce il trionfo di Rossini davanti a Cordera, per appena mezzo secondo. Dietro di loro, Limena centra la terza posizione, ma nelle successive verifiche riceve cinque secondi di penalità per lo spoiler frontale in posizione non corretta. In questo modo, Zin è promosso sul gradino più basso del podio, davanti in classifica a Limena. Si ritirano dalla prova Pezzucchi, Chiarello e Pozzi.

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