ROK CUP ITALIA, ROUND 1 - Il resoconto delle gare
ROK Cup Italia | 20 Mar 2025
ROK CUP ITALIA, ROUND 1 - Il resoconto delle gare
ROK Cup Italia | 20 Mar 2025

Buona la prima per la ROK Cup Italia al Franciacorta Karting Track di Castrezzato (BS), in occasione del primo appuntamento di campionato, con un numero eccezionale di 241 partecipanti nelle sette categorie in gara. Al termine della giornata di domenica, sono emersi i seguenti leader di campionato: Kralev Leo (Mini ROK U10), Frigerio Filippo (Mini ROK), Potepa Adrian (Junior ROK), Giudice Andrea (Senior ROK), Sorbello Andrea (Expert ROK), Ferrari Riccardo (Super ROK) e Pozzi Brando (Shifter ROK).
Mini ROK U10
Sono oltre 30 i giovanissimi protagonisti della Mini ROK U10 che si sono dati appuntamento a Franciacorta.
La giornata di domenica inizia con la pole position di Leo Kralev. Il bulgaro fa marcare un crono di 58.088 secondi, battendo per appena 0.044 secondi Vladimir Rebenciuc, secondo, e per 0.091 secondi Natan Lukas, terzo. Giovanni Ventorino fa sua la quarta posizione, precedendo in classifica Leon Bialais Giudicelli, quinto, Amine Pantoli, sesto, Alessio Ottaviani, settimo, ed Edoardo Traina, ottavo. Filip Stec e Matteo Meni completano la top-10, mentre dietro di loro si classificano Nikita Bortov, Nico Fardin, Ghazi Almekdad, Iker Javier Castro Villarreal, Miguel Spina, Farel Beretta Dugat, Francesco Lisignoli, Nicolaj Pietras, Radek Czernicki, Elias Boullier, Phillip Bakkegaard, Antonio Martin, Giorgio Sapignoli, Anna Makolm, Samuel Dal Pozzo, Sebastiano Leone Cecchin, James Grøndal-Eeles, Piotr Mikolajczyk, Ilmen Yilmaz, Demir Halilovic e Giovanni Pasini.
In Gara 1, partendo davanti a tutti, Kralev ha la meglio al via e prende il comando delle operazioni, seguito da Lukas, Rebenciuc e Bialais Giudicelli. Al secondo giro, Venturini diventa il primo inseguitore del bulgaro e ingaggia con lui un intenso duello. L'italiano, però, deve fare i conti anche con Stec: i due entrano in contatto e si ritirano dalla corsa. Bialais Giudicelli e Pantoli, di conseguenza, ereditano il secondo e il terzo posto, ma sono troppo lontani da Kralev che, indisturbato, vola dritto verso la vittoria. Pantoli sorpassa Bialais Giudicelli e si aggiudica la piazza d’onore, relegando il connazionale sul gradino più basso del podio. Rebenciuc e Almekdad sono rispettivamente quarto e quinto.
In Gara 2, Lukas spreca la pole position – ottenuta grazie all’inversione in griglia dei primi otto di Gara 1 – con una partenza al rallentatore e Bortov ne approfitta per andare al comando, seppur per poco, in quando viene superato da Almekdad e Kralev. Tra i due, Almekdad ha un passo migliore e allunga sugli inseguitori, mentre Kralev concentra tutte le proprie attenzioni sugli attacchi di Pantoli e Lukas. Al quinto giro, Kralev e Pantoli si mettono fuorigioco a vicenda, lasciando via libera a Lukas, Fardin e Stec. Nel frattempo, Almekdad è solo al comando e transita indisturbato sotto la bandiera a scacchi. Lukas agguanta il secondo posto, davanti a Stec (partito 30°, giunto terzo sul traguardo) e a Fardin, quarto. Traina recupera 26 posizioni e si classifica quinto.
Mini ROK
Sono due gare combattute e cariche di emozioni quelle disputate dai piloti della Mini ROK.
Con un tempo di 57.111 secondi, Nathan Lotrionte s’impone davanti a tutti nella qualifica di domenica mattina. Aleksander Pelikanski è il secondo più veloce della sessione, seguito da Mathias Drexler, terzo, e da Nicolas Yerly, quarto. Ayrton Jon Tonna e Jan Gardzielik occupano rispettivamente la quinta e la sesta posizione, mentre Sebastian Schirripa e Filippo Frigerio sono settimo e ottavo. Tra i primi dieci troviamo, inoltre, Lorenzo Zucchetto e Patrick Bissa. La categoria vede anche la partecipazione di Ilia Cotorobai, Thomas Ometto, Mattia Pellin, Marco Verde, Daniel Hakkinen, Dominik Wojcik, Romain Lopez, Giulio Manzoni, Serban Vizitiu, Lola Mukjammadiyev, Aleksander Czub, Bryan Filippelli, Nicolò Poli, Andrea Screpis, Nicholas Bertolani, Tommaso Pomoni, Camilla Amarotti, Shelley Sande e Alex Dal Maso.
In Gara 1, Lotrionte sfrutta al meglio la pole position per issarsi al comando fin dai primi metri, mentre Drexler e Tonna sono abili a guadagnare rispettivamente il secondo e il terzo posto: quest’ultimo, tuttavia, finisce fuoripista e si ritira dalla corsa. Nel frattempo, Frigerio emerge velocemente nelle posizioni di vertice: partito nono, l'italiano sale al secondo posto in appena due giri e riesce a sottrarre il comando a Lotrionte nei passaggi successivi. Solo Pelikanski tiene il passo del nuovo leader della gara e, addirittura, riesce a portarsi in testa alla corsa; il polacco, però, riceve una penalità di tre secondi per non aver rispettato la procedura di partenza e, virtualmente, viene retrocesso al settimo posto in classifica. La prova si conclude con la vittoria di Frigerio e una spettacolare volata finale che assegna i due restanti gradini del podio a Bissa e a Drexler. Lotrionte è quarto, Wojcik è quinto, Zucchetto è sesto, Pelikanski è settimo e Ometto è ottavo.
In Gara 2, Omette parte bene dalla prima posizione sullo schieramento, ma prima del termine del giro d’apertura viene superato da Lotrionte e, nel successivo passaggio, anche da Pelikanski e da Bissa. Con Pelikanski passato al comando al terzo giro, il quartetto di testa rimane compato per diverso tempo, finché Lotrionte tenta di sottrarre la leadership al polacco, ma, al contrario, subisce i sorpassi di Bissa, Ometto, Frigerio e Wojcik. Nell’ultimo giro, Bissa conquista la prima posizione e si difende egregiamente nella volata finale, battendo per 0.070 il connazionale Ometto, classificato secondo. Frigerio sale questa volta sul gradino più basso del podio, precedendo Wojcik, Lotrionte, Zucchetto e Pelikanski.
Junior ROK
La Junior ROK accoglie uno straordinario numero di 54 partecipanti al via del primo appuntamento di campionato.
Nelle qualifiche di sabato, influenzate dalla pioggia, Cristian Blandino è autore del miglior tempo di 1:05.301 nel gruppo 1. Riccardo Brangero, primo nel gruppo 2, sfiora la pole position per appena 0.011 secondi e si posiziona secondo. Angelo Pecoraro si classifica terzo, davanti a Tomasz Cichoracki, quarto, a Faidon Papafilippou, quinto, e a Adrian Potepa, sesto. Francesco Koci, Mikolaj Gawlikowski, Mateusz Wal e Lena Pichler completano invece la top-10. Al via troviamo inoltre, nell’ordine: Julia Angelard, Jan Stencel, Nikodem Osiecki, Natan Rybczynski, Olek Mrozik, Leonardo Lanza, Matteo Peruccio, Stefano Zamponi, Samuel Gabriele Del Gaudio, Francesco Iannuzzo, Borys Blaszczyk, Enrico Pietro Villa, Oliver Rognmo-Hodge, Adrian Anachkov, Kacper Kluk, Leon Larsen, Oguz Marangoz, Sebastian Riedel, Valerio Santini, Mariachiara Nardelli, Alberto Masotto, Emil Bakkejord, Selina Baum, Victoria Farfus, Shae Shield, Leonardo De Grandi, Carlo Pongratz, Pietro Chesini, Odin Flora, Andrea Proverbio, Sebastian Grøndal-Eeles, Alessandro Gorini, Michal Zajac, Francesca Pietrini, Ilias Mitaki, Michal Czyzewicz, Stanislaw Grabowski, Liam Aarsbaek Secall, Marek Lagan, Manuel Ranica, Jessica Calleja, Vasco De Vito, Nikola Nikolic e Ismet Yilmaz.
Le successive qualifying heat scompigliano completamente la classifica generale. Con una vittoria e un secondo posto all’attivo, Cichoracki diventa il nuovo leader della categoria, precedendo i connazionali Potepa (anche lui con due identici risultati nelle manche), Wal e Mrozik. Koci e Peruccio inseguono la pattuglia polacca dal quinto e dal sesto posto, ma incalzati al settimo da Stencel. Pecoraro scivola da terzo a ottavo, mentre Brangero passa da secondo a 11°. Un ritiro compromette il cammino di Blandino, addirittura 32° in graduatoria.
La finale risulta concitata fin dai primi metri. Dalla pole position, Cichoracki mantiene la prima posizione, davanti a Wal e a Koci, mentre Potepa scende al quarto posto. Inizialmente, Cichoracki e Wal duellano per il comando, con Potepa concentrato a battagliare con Koci per la terza posizione, ma le cose cambiano velocemente con l’arrivo di Brangero che, in pochi giri, riesce addirittura a portarsi in testa alla gara. Nei passaggi successivi alla lotta per la vittoria si aggiunge anche Pecoraro che però è vittima di un contatto che lo spedisce sull’erba. Nelle tre tornate finali, il trio composto da Potepa, Brangero e Cichoracki si gioca la vittoria e ad avere la meglio è Potepa, con un vantaggio di 0.043 secondi su Brangero, secondo, e di 0.153 secondi su Cichoracki, terzo. Mrozik, Stencel e Koci occupano le successive tre posizioni, mentre Wal si classifica ottavo dietro a Francesco Iannuzzo. Pecoraro chiude 23°. Ritirato Blandino.
Senior ROK
Numeri importanti anche per la Senior ROK, con 47 piloti ai nastri di partenza a Franciacorta.
Le qualifiche vedono svettare in classifica due piloti polacchi: Colin Wazny fa registrare la pole position, grazie a un tempo di 1:03.319 nel gruppo 1, mentre Iwo Beszterda si piazza secondo, grazie al giro più veloce nel gruppo 2. I due compagni di squadra Davide Lombardo e Andrea Giudice occupano rispettivamente il terzo e il quarto posto, precedendo Vaclav Prochazka, quinto, e Giuseppe Gaglianò, sesto. Alessandro Giarratano è settimo, seguito da Filippo Pola, ottavo, da Piotr Orzechowski, nono, e Andrea Barbieri, decimo. La graduatoria prosegue con Franek Lassota, Mattia D’Erme, Riccardo Leone Cirelli, Anh Tu Ranghetti, Riccardo Salemi, Giorgio Molinari, Luca Perelli, Giovanni Polato, Thomas Grøndal-Eeles, Nik Sculac, Leonardo Monzani, Marek Horr, Federico Zanetti, Simone Taccola, Alexandre Lopez, Cristian Romeo, Pietro Santese, Samuele Di Filippo, Christos Chatzis, Thompson Edward, Riccardo Chiodo, Alberto Bernardi, Antoni Makuch, Marlon Di Salvo, Alessandro Merigo, Kaan Ballik, Marek Lipkowski, Ewa Banach, Kyle Ducoli, Nassim Bouarfa, Rikardo Bakaj, Ludovica Miceli, Lukasz Jezierski, Omar Locarini, Erik Baracco, Cristiano Gautier e Isa Huseynov.
Nella giornata di domenica, i piloti affrontano le qualifying heat: al loro termine, è Prochazka a occupare la prima posizione in classifica, con un bottino composto da una vittoria e un secondo posto. Wazny insegue al secondo posto, precedendo un notevole gruppo di italiani composto da Giudice, Gaglianò, Barbieri, Cirelli, Salemi, Monzani e Di Filippo. Beszterda scivola 12°, ma peggio va a Lombardo che si ritrova 30°.
La finale comincia nel segno di Prochazka, bravo a mantenere il comando davanti a Giudice, Barbieri e Wazny, quest’ultimo passato poco dopo da Gaglianò. Tuttavia, il polacco dura poco al comando perché, nel corso del secondo giro, subisce l’attacco di Giudice. Anche Barbieri, con una mossa decisa al primo tornante, riesce a sopravanzare Prochazka, costretto a cedere il passo anche a Wazny, Di Filippo e Gaglianò. Solo poche curve dopo, però Wazny e Di Filippo si toccano, sprofondando indietro in classifica. Con Giudice saldamente in testa, Barbieri si concentra unicamente su Gaglianò che, all’ottavo giro, lo supera, ma al 12° rallenta il proprio ritmo tanto da retrocedere al settimo posto. Giudice vince davanti a Barbieri e Porochazka seguiti da Salemi, quarto, Bernardi, quinto, Taccola, sesto, e Gaglianò.
Expert ROK
La Expert ROK, la categoria riservata ai piloti più esperti della ROK Cup Italia, vede un unico vincitore nelle due gare in programma.
La qualifica incorona il campione in carica Andrea Sorbello, capace di centrare un tempo di 1:04.692 che gli vale la pole position. Daniel Zajac insegue il pilota italiano e si classifica secondo, mentre alle sue spalle troviamo Marco Massironi, terzo, Alessandro Viganò, quarto, Tino Donadei, quinto, e Nicola Galloni, sesto. Paolo Baselli e Adrian Marcinkiewicz occupano rispettivamente la settima e l’ottava posizione, piazzandosi davanti a Gianluca Rubiolini, nono, e a Marco Nannavecchia, decimo. I risultati delle prove cronometrate continuano con Filippo Repetto, Gianfranco Spallarossa, Mario Barrios Ferrero, Riccardo Pini, Gianluca Todeschini, Marco Beretta, Marcin Wnuk, Luca Davì, Ivo Cicognini, Eitam Turchin e Paolo Zotta.
In Gara 1, Sorbello resta al comando dopo il via e tiene a bada Zajac, mentre Massironi sale in terza posizione e precede Donadei che, però, scivola poco dopo al sesto posto dietro a Galloni e Viganò. Già a partire dai primi giri, Sorbello e Zajac mettono in scena un intenso duello per il primo posto, permettendo in questo modo a Massironi di aggiungersi alla battaglia nella seconda parte di gara. Con Zajac costretto a guardarsi le spalle da Massironi, Sorbello ne approfitta per aumentare il proprio vantaggio e assicurarsi la vittoria al termine dei 16 giri in programma. Tuttavia, una penalità di tre secondi – per non aver rispettato la procedura di partenza – arretra Zajac, secondo sul traguardo, al terzo posto, dietro a Viganò, promosso sul gradino intermedio del podio. Massironi è classificato quarto, anche lui penalizzato di cinque secondi per lo spoiler frontale in posizione non corretta, e Repetto, quinto, fa registrare il miglior tempo.
In Gara 2, Donadei è perfetto allo spegnimento dei semafori e precede il gruppo degli inseguitori formato da Repetto, Barrios Ferrero e Marcinkiewicz. Al quarto giro arriva il primo colpo di scena: Repetto tenta l’affondo su Donadei, ma tocca il posteriore del kart del connazionale e finisce sull’erba. Nel mentre, Sorbello risale velocemente la classifica e, al nono passaggio, si ritrova in testa, inseguito dal solito Zajac, anche lui abile a portarsi al secondo posto. Sorbello ottiene così la seconda vittoria del weekend, con Zajac secondo, Marcinkiewicz terzo e Donadei quarto, poi sanzionato con tre secondi (per aver causato l’incidente con Repetto) e retrocesso al quinto posto, dietro a Riccardo Pini. Sesto Barrios Ferrero, settimo Viganò.
Super ROK
Numerose battaglie caratterizzano il weekend della Super ROK.
Nella sessione unica di qualifica, a prevalere sul resto del gruppo è Riccardo Ferrari, in pole position con un tempo di 1:03.669. Il secondo posto va nelle mani di Daniele Galbiati, davanti a Guido Bruno Bidoli, terzo, ad Alex Desario, quarto, a Simone Donchi, quinto, e a Christian Canonica, sesto. In settima posizione trova posto Alessandro Cocozza, seguito da Alessandro Zini in ottava, da Mattia D’Abramo in nona e da Matteo Berruti in decima. A seguire, nell’ordine, troviamo Nicola Marini, Zach Taylor, Edoardo Proglio, Nicolas Marchesi, Alex Laghezza, Vittorio Maria Russo, Fabio Silvestri, Manuel Gritti, Sarp Kayol, Emanuele Romanelli, Tommaso Curione, Sergio Koch, Lorenzo Poletti, Gaia Cardinali, Riccardo Cocozza, Erika Lavazza, Rafael Kamal, Owen Speight, Andrea Saporiti, Giuseppe Palladino, Pietro Mondin, Matteo Bellandi, Chiara Bolognini e Matilde Seregni.
In Gara 1, Ferrari è autore di un perfetto avvio e precede nelle prime curve Bidoli, salito al secondo posto, Galbiati, sceso invece al terzo, e Desario. Con Ferrari già in fuga e con oltre un secondo di vantaggio dopo poche tornate, l’attenzione si concentra su Taylor che, scattato 15°, occupa il quarto posto già al termine del quarto giro ed è successivamente in grado di sorpassare anche di Galbiati e Bidoli. Tuttavia, Ferrari è troppo lontano per essere raggiunto e l’italiano vince con oltre tre secondi di vantaggio sul canadese, secondo, e su Canonica, terzo. Però, a causa di tre secondi di penalità per non aver rispettato la procedura di partenza, Taylor retrocede al terzo posto e cede la piazza d’onore a Canonica. Dal 14° posto sullo schieramento, Marchesi recupera la quarta piazza. Zini è quinto, Cocozza è sesto e Galbiati è settimo. Un contatto negli ultimi giri manda in testacoda Desario, poi ripartito e giunto 26° al traguardo.
In Gara 2, dalla prima posizione sulla griglia, Donchi brilla alla partenza e contiene Alessandro Cocozza e Galbiati, mentre Taylor e Zini si toccano: il canadese riprende la corsa dal fondo, al contrario dell’italiano che è costretto al ritiro. Dalla quarta fila, Ferrari e Canonica salgono rispettivamente al terzo e al quarto posto, ma tra i due è lo svizzero a scatenarsi: infatti, al sesto giro, guadagna il comando della corsa e non lo lascia fino alla bandiera a scacchi. Il secondo posto è un affare a tre tra Marchesi, Ferrari e Alessandro Cocozza, che chiudono in quest’ordine in classifica. Kayol strappa un positivo quinto posto, precedendo Prioglio, sesto, e Donchi, sceso in settima posizione.
Shifter ROK
È un fine settimana incandescente quello della Shifter, la categoria a marce della ROK Cup Italia.
Marco Chiarello è il pilota più rapido della qualifica di sabato, autore della pole position in 1:02.746, e si lascia alle proprie spalle Brando Pozzi, secondo in 1:02.883. Davide Cordera insegue i due connazionali in terza posizione, con il polacco Tymoteusz Ksiadz a occupare la quarta piazza. Roberto Manduchi e Manuel Daziano formano la terza fila, con la coppia Nicola Rossini-Leonardo Principalli in quarta e Davide Cominazzini-Paolo Fracasso in quinta. La categoria vede la partecipazione anche di Boris Cutaia, Mateo Moni, Matteo Orengo, Philippe Ehrensberger, Marcin Wojcik, Karol Pasiewicz, Nikolaos Fragkakis, Marco Acquarella, Valentino Rossi, Victor Jimenez, Alfio Messina, Giacomo Prandelli, Riccardo Franciosi, Hugo Silva e Reis Pedro.
In Gara 1, Chiarello non ha un ottimo spunto dalla pole position, al contrario di Pozzi che, dalla prima fila, si porta immediatamente al comando, seguito da un altrettanto ottimo Daziano. Manduchi, invece, occupa la momentanea quarta posizione, prima di essere costretto al ritiro nel corso del terzo giro per un problema tecnico. Con Daziano alle prese con Chiarello, Pozzi tenta la fuga e aumenta notevolmente il proprio vantaggio nei giri successivi. Con Pozzi ormai distante, Chiarello tenta l’attacco su Daziano, ma a mettergli i bastoni tra le ruote è Karol Pasiewicz, partito 16° e in grado di portarsi in terza posizione. Vince Pozzi con oltre tre secondi di vantaggio su Daziano, secondo dopo aver contenuto in tutti i modi Pasiewicz, terzo, Chiarello, quarto, e la coppia Boris Cutaia-Davide Cordera, unitasi nella seconda parte di gara alla battaglia. Ritirati Leonardo Principalli, prima del via, e Nicola Rossini, nel corso del primo giro.
In Gara 2, a sbalordire tutti allo spegnimento dei semafori è Pasiewicz che, dalla terza fila, balza subito al comando, approfittando anche di un lento avvio di Fracasso, Cordera e Cominazzini dalle prime caselle. Anche Pozzi, partito ottavo, è autore di un ottimo start e guadagna il quarto posto dopo due giri. Tuttavia, la corsa viene interrotta al quarto passaggio per un incidente nelle retrovie, costringendo i piloti a ripartire in regime di “slow”. Al restart è sempre Pasiewicz a ricoprire il ruolo di leader, ma stavolta sono Fracasso e Pozzi a occupare le due posizioni immediatamente successive. Con Pasiewicz ormai in fuga, l’azione si concentra tutta sulla battaglia per la piazza d’onore: il momento decisivo arriva all’11° giro, con Pozzi – nel frattempo sceso di nuovo al quarto posto – capace di sorpassare Cutaia e Fracasso. Il weekend termina con la vittoria di Pasiewicz davanti a Pozzi, secondo, a Fracasso, terzo e a Cordera, quarto. Rossini recupera 19 posizioni e termina quinto, mentre Cutaia è retrocesso al nono posto a causa di una penalità di tre secondi, assegnata per aver sorpassato durante la presenza dello “slow” in pista.